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Letteratura
L'autore più importante di questo periodo è Giovanni Battista Tana (1649 – 1713) marchese d'Entraque, autore della commedia per musica Ël Cont Piolèt alla quale si ispireranno i linguisti del XVIII secolo per definire e normalizzare la grafia e la grammatica della lingua piemontese.
L'interesse della commedia non sta nell'intreccio, abbastanza comune, ma nella vena poetica che la pervade.
Benedetto Croce, a cui si deve la rivalutazione di questo piccolo gioiello della letteratura piemontese, in un suo studio del 1948 pubblicato in Letteratura italiana del 700 scrive:
"Il 'Cont Piolèt' è un'opera buffa avantilettera... Una sorta di candore regna in tutta la sua rappresentazione, senza che nessun particolare strida, senza nessuna accentuazione che sia troppo forte... ".
Tra la commedia del Tana e l'opera italiana del Goldoni vi è parallelismo, perché esse sono entrambe cesellate di una grazia e una finezza che si incontrano nell'arguzia e nel buon senso del popolo.
In questo secolo nascono e si diffondono i primi Tòni, componimenti anonimi popolareschi in musica di carattere satirico, interessanti perché descrivono l'ambiente e la vita sociale del tempo. Alcuni di essi sono conservati alla Biblioteca Reale di Torino.
Da segnalare ancora la commedia pastorale La Margarita (1608) di Marcantonio Gorena di Savigliano e un componimento dal titolo A l'è quel bufon del fra scritto nel 1613 dal duca Carlo Emanuele I nel quale si ironizza sul vescovo che il Duca di Mantova e Monferrato ha inviato a Torino come ambasciatore per trattare la questione delle terre del Monferrato.
da Ël Cont Piolèt |
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